Infortuni e malattie professionali: conoscere per prevenire.
Perché il sistema informativo stenta a nascere?
Casa della Cultura di Milano, Via Borgogna 3 Milano
lunedì 22 ottobre 2018, ore 10 –13
Movimento per la Difesa e il Miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale
sono disponibili le presentazioni e un Documento conclusivo
PROGRAMMA
Moderatore: Vittorio Carreri
Presentazione della tematica a cura di Eugenio Ariano, Susanna Cantoni
Intervengono:
Tito Boeri: Ruolo e disponibilità di INPS a integrazione del SINP per migliorare l’efficacia dell’attività di controllo
[ll Dott. Rocco Lauria, intervenuto in rappresentanza del presidente di INPS, prof. Tito Boeri, ha manifestato l'ampia disponibilità di INPS per l'utilizzo del patrimonio informativo dell'Istituto per le finalità illustrate nel seminario. Ha sottolineato, e noi con lui, che il rapporto deve ovviamente essere attuato a livello istituzionale e quindi prima di tutto con le Regioni, prime utilizzatrici dei dati che verranno richiesti. Un'occasione da non perdere da parte del GTI (Gruppo Tecnico Interregionale) e dello specifico gruppo che si occupa dei Flussi informativi.]
INAIL: Ruolo e disponibilità di INAIL a integrazione del SINP per migliorare l’efficacia dell’attività di controllo Invitato
Nicoletta Cornaggia: I piani mirati nei Piani di Prevenzione delle Regioni. Le necessità informative ai fini di programmazione e monitoraggio
Giovanni Falasca: Flussi informativi e open data: limiti, potenzialità e possibilità di utilizzo da parte degli attori della prevenzione
Battista Magna: Il Sistema informativo per la Prevenzione: necessità e stato dell’arte
Osvaldo Pasqualini: I sistemi informativi esistenti; limiti e possibilità di integrazioni
e ha presentato un breve intervento al TG1 di Tito Boeri
Dibattito
Proposte per una sperimentazione a cura di Susanna Cantoni e Eugenio Ariano
Documento conclusivo a cura di Eugenio Ariano, Susanna Cantoni, Vittorio Carreri del 6/11/2018
Nel dibattito pubblico e istituzionale di questi mesi ha trovato vasta eco l’allarme per l’aumento degli infortuni sul lavoro. Il rischio è che allarme e indignazione, in sé positivi di fronte a eventi di grande impatto, portino a pesanti distorsioni nella percezione sia dei rischi sia delle responsabilità, con una ricerca prioritaria dei “capri espiatori” e la tendenziale negazione di efficacia di interventi che non siano puramente repressivi e quindi a decisioni semplificatrici improprie, in particolare sul tema della vigilanza e del ruolo della strutture